Guglielmo Mariani Costantino Brumidi romanzo opera letteraria

Costantino BRUMIDI romanzo storico. Completato 1919 affidato a De Luca Editori d’arte; menabò pronto. Prefazione di Monsagrati (Storico del Risorgimento). Ricerca fondi.

Se l’hai letto, mi farebbe piacere conoscere il tuo parere su un mio libro.

Costantino BRUMIDI

L’idea di questo libro nacque dopo una visita al Teatro di Villa Torlonia da poco restaurato. Durante il restauro furono scoperte le firme di Costantino Brumidi. Avevo visto gli affreschi al Capitol di Washington e ricordavo che l’autore era un esiliato romano ma non il suo nome
Iniziai a indagare e scoprii che Brumidi aveva studiato all’Accademia di S. Luca, allievo di Canova, Camuccini e Thorvaldsen: allora era considerato uno dei più dotati artisti romani, soprattutto nell’arte dell’affresco e dei ritratti. Come Capitano della Guardia Civica servì la Repubblica Romana e, quando il potere temporale fu restaurato, fu processato dalla Sagra Consulta (l’erede della Santa Inquisizione) e condannato a 18 anni di prigione per ‘furto sacrilego’. Il mecenate di Brumidi a Roma era Alessandro Torlonia che forse intervenne presso il papa per ottenere la sua liberazione. All’archivio di Stato e in quelli Vaticani ho avuto modo di leggere gli atti di quel processo e i verbali dalla polizia politica dello Stato della Chiesa che ho fotografati e studiati.
Brumidi fu graziato dal Papa ma fu costretto ad emigrare in America. Lì ebbe l’opportunità di affrescare chiese (New York, Washington, Philadelphia, Città del Messico) e di fare olii per privati. Tuttavia, la sua opera più apprezzata e imperitura è stata la serie di affreschi al Capitol, fra i quali risaltano ‘l’Apoteosi di George Washington’ e la ‘Stanza del Presidente’. Nei 25 anni della sua vita a Washington conobbe grandi personaggi, Lincoln, Jefferson Davis, Buchanan ma subì anche attacchi sui giornali da parte di artisti americani invidiosi delle sue grandi capacità. Oggi, il Capitol è considerato uno stupendo museo con una caratteristica unica, quella di contenere quasi esclusivamente, opere di un solo autore, Brumidi, che ha affrescato tutte le sale importanti, progettato le scale di bronzo e affrescato la Cupola con la tecnica di Michelangelo, opere, ancora oggi, perfettamente conservate. Questo ‘museo’ è visitato da oltre tre milioni di persone all’anno.
Brumidi morì nel 1880 per i postumi di un incidente avvenuto mentre dipingeva i fregi alla base della cupola. Ma solo agli inizi degli anni 2000, dopo più di un secolo di totale oblio, all’occasione del restauro degli affreschi, la sua figura è stata studiata e rivalutata e nel 2012 gli è stata conferita la Medaglia d’Oro del Congresso degli Stati Uniti, a significare il ‘Ringraziamento di una Nazione’: così si espresse John Bohmer alla cerimonia della consegna postuma della medaglia, la più alta onorificenza civile negli USA. Per narrare questa storia complessa, praticamente sconosciuta in Italia, ho immaginato un’intervista al Washinton Post, giornale che era stato fondato da alcuni anni.